Parte VII.
In
Francia si scoprono dei documenti segreti che provano gli intrighi reali con
le potenze straniere. Luigi Capeto, già Luigi XVI, al termine di un
tumultuoso processo, viene riconosciuto colpevole di cospirazione contro la
sicurezza dello stato e condannato a morte. Il 21 gennaio del 1793 il Re
viene ghigliottinato e la notizia giunge a Napoli quasi contemporaneamente
alla definitiva partenza di Latouche. La reazione del governo napoletano si
scatena, vengono "presi
nella notte e menati in carcere molti di coloro che praticarono co' francesi",
ma non si trovano capi di accusa contro di loro. Unico provvedimento sarà una
specie di domicilio coatto per Antonio Jerocades e Giuseppe Cestari. L'esecuzione
di Luigi XVI e il timore di ribellioni in città, anche per le difficoltà di
approvvigionamento della grano e della farina, spingono Napoli a stringere,
nell'estate del 1793, un trattato di alleanza con
l'Inghilterra. Ma per non turbare la neutralità promessa a La Touche, Acton
lo sottoscrive in gran segreto. |
Gros, giovane aiutante del
boia, mostra alla folla la testa del ex Re francese. |
Sbarco delle truppe
inglesi a Tolone il 28 agosto 1793 |
Tutti i cittadini francesi vengono espulsi dal Regno
compreso l'ambasciatore Mackau. Horatio Nelson arriva sull'Agamennon per
chiedere truppe in aiuto alla guarnigione di Tolone consegnatasi agli
inglesi. Lo riceve e lo accompagna, con mansioni di interprete, la bellissima
moglie dell'ambasciatore inglese Lady Emma Hamilton. "La profumata vicinanza di
questa radiosa bellezza deve aver avuto un effetto conturbante sulle sue
emozioni. [..] La prima freccia era stata scoccata, ed ebbe tutto il tempo di
penetrare nella carne." ( Harold Acton : I borboni di Napoli) |
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Il vascello Napoletano
"Tancredi" da 74 cannoni. |
Horatio Nelson |
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All'alleato
inglese Acton concede otto navi da battaglia, quattro fregate e quattro
vascelli e settemila uomini. Gli
aiuti napoletani
partecipano, insieme agli
spagnuoli, ai sardi e inglesi, alla difesa della città di Tolone attaccata
dalle forze rivoluzionarie francesi che dal retrostante territorio mirano a
riconquistarla. La squadra
napoletana è capitanata dal Maresciallo Bartolomeo Fortebracci e al
comando del "Tancredi" c'è l'Ammiraglio Francesco Caracciolo. |
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Dopo
quattro mesi di assedio, il 19 dicembre del 1793, le forze rivoluzionarie
riescono a prevalere grazie all'abilità del giovane capitano Napoleone
Bonaparte. L'artiglieria francese in un solo giorno scarica ottomila colpi di artiglieria sugli alleati costringendoli a ritirarsi per le
gravi perdite. Nella fuga imbarcano migliaia di profughi francesi ormai compromessi per la loro
scelta realista. |
Napoleone all' assedio di
Tolone |
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Solo il
2 febbraio del 1794 le navi ritornano a Napoli lamentando perdite di uomini e
mezzi. "Le genti venute da Tolone raccontando ed esagerando
fatti veri e falsi, generavano l' idea spaventosa dei francesi e della guerra".
(Pietro Colletta : Storia del Reame di Napoli). |
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Tolone: L'
artiglieria francese bombarda la flotta alleata. |
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Nel mese di ottobre del 1793 la Francia celebra il
processo contro Maria Antonietta. Paragonata a Messalina, Brunilde, Fredegonda
e Caterina de' Medici, e considerata come un flagello e una sanguisuga per i
francesi, così viene accusata:" Non avete mai cessato
un istante dal voler distruggere
la libertà. Volevate regnare ad ogni costo passando sui cadaveri dei
patrioti.".
L'accusa
va ancora oltre: " è a tal punto perversa e familiare a tutti
i crimini che, dimenticando la sua qualità di madre e le limitazioni
prescritte dalle leggi di natura, non ha temuto di abbandonarsi con Luigi
Carlo Capeto, suo figlio, per confessione di questo medesimo a sconcezze di
cui il nome e l'idea bastano a far fremere di orrore". Il tribunale la giudica colpevole limitatamente all'accusa di aver mantenuto rapporti
con l'estero, di aver desiderato e favorito la vittoria delle armi straniere
ed un'insurrezione all'interno. Basta per condannarla alla decapitazione. Il 16
ottobre Maria Antonietta viene condotta al patibolo. Luis David: Maria Antonietta sulla via
del patibolo. |
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Maria Carolina nella
apprendere la notizia della decapitazione della sorella Maria Antonietta ha un "definitivo tracollo", e si ritira con
i figli a pregare nella cappella reale; su un piccolo ritratto con l'immagine
degli gli ex reali francesi ella
scrive "Je poursuiverai ma vengeance jusqu'au tombeau".
Il trauma subito sconvolgerà la sua personalità portandole a ricercare sempre
la vendetta ed ad odiare la Francia ed i Francesi. Decide allora, di liberare
il Regno dai giacobini napoletani e introduce il "Crimine di opinione".
Basta vestirsi alla francese, parlare una lingua straniera, portare la barba
o i capelli corti per essere inquisito di grave reato. Viene incoraggiata la
delazione, e "la spiata" viene premiata come atto di salvezza della
Patria. "Questo regno è pieno di Giacobini e di
congiurati " asserisce " distruggerò
l'antico pregiudizio per cui si reputa infame il mestiere di delatore e
proclamerò benemeritele spie". |
Louisse
Vigeè le Brun : Maria Carolina
d'Asburgo-Lorena |
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